Il progetto
Nasce dalla volontà di Alfredo con la voglia di dare forza, speranza e pari opportunità ai più fragili, ai disabili, ai malati, a tutti quelli considerati diversi, abbattere ogni barriera e rendere questo mondo un luogo davvero accessibile e trasmettere voglia di vivere e amare nonostante le difficoltà della vita.
Siamo tutti sotto lo stesso cielo.
La Musica, la cultura, la parola, l’arte, l’amore, i sorrisi per le pari opportunità, l’inclusione e la disabilità.
Da un’idea e contenuti di Alfredo Valentini e Sara Cicolani
Alfredo, un dentista con la passione della vela, ha perso la sua battaglia contro una malattia neurodegenerativa pochi mesi or sono, ma la sua storia, le sue parole e i suoi insegnamenti meritano di essere condivisi.
La Storia
Alfredo aveva una missione: aiutare gli altri, donare speranza e sensibilizzare sulle malattie, la disabilità, l’abbattimento di ogni tipo di barriera, l’inclusione sociale e l’importanza di un supporto sanitario adeguato e umano. Sperava che ogni persona potesse essere guardata per quello che realmente ha nel cuore e non per una disabilità o una grave malattia, e soprattutto voleva fortemente abbattere le barriere di isolamento sociale che deve sopportare ogni malato, ogni persona fragile, ogni disabile.
Sei malato, quindi non esisti più, per la società, per gli amici, per chiunque. Resti solo.
E proprio per dare voce a questa marea di invisibili, Alfredo aveva iniziato a scrivere della sua malattia, del suo amore, della sua voglia di vita. Amava la vita più di ogni altra cosa e l’ha amata fino all’ultimo istante con millemila tubi, con la tracheotomia, con macchinari che lo tenevano in vita. Lui rispondeva al dolore, al suo calvario e alla sofferenza con un sorriso .
Attraverso i suoi canali social molto seguiti, Alfredo ha condiviso la sua storia ogni singolo giorno, negli ultimi anni, credendo che ognuno di noi potesse fare la differenza nonostante le sfide affrontate. Ci teneva a far capire che, nonostante il suo corpo si fosse trasformato a causa della malattia, il cuore e il suo amore per la vita erano rimasti gli stessi.
Usava includere nei suoi post social gli hashtag #lamalattianonuccidelamore a sostegno di quanto volesse una vita normale e quanto fosse in grado di condividere il suo amore e aiutare gli altri e #viamotuttituttitutti per la sua grande voglia di inclusione.
Lui, isolato da una malattia più grande di lui, aveva trovato il modo di aiutare e includere chi si sentiva solo o emarginato da un problema fisico, da una malattia, da ciò che gli altri consideravano diverso.
Nei suoi social ha interagito con le persone attraverso la voce del proprio cane, un barboncino di nome Joy, ritenendo che ogni animale abbia un dono speciale: abbattere ogni barriera e toccare il cuore di ogni persona, in quanto fonte di amore infinito.
E ci era riuscito. I suoi profili erano e sono seguitissimi e fonte di speranza e ispirazione per persone che provengono da ogni parte del mondo. Lui con il suo sorriso rassicurante nonostante la sofferenza, con le sue parole di amore per la vita e per la sua amata Sara, con i suoi concentrati di speranza, con il suo essere così perbene, con le sue battaglie per le cause sociali e per il bene delle persone, aveva spinto molte persone a raccontarsi, ad uscire allo scoperto, a non vergognarsi della propria diversità, a non sentirsi sole. Era diventato amico di tutti, ed aveva unito tantissime persone , semplicemente in nome del suo amore.
Il Progetto
Sara per onorare la sua vita e continuare la missione del suo adorato Alfredo, ha creato un progetto di reale inclusione per sensibilizzare tutti e dare voce e speranza ai disabili, ai malati, ai più fragili e alle loro famiglie.
Raccontare la storia di Alfredo per abbattere ogni barriera e arrivare dritta al cuore di ogni essere umano come avrebbe voluto Alfredo, e farlo attraverso tutti i canali, proprio per renderlo accessibile e includere davvero tutti.
Artisti, musicisti, cantanti, attori, medici, personaggi pubblici, dello spettacolo e istituzionali, associazioni sono invitati a diventare parte attiva di questo messaggio d’amore e inclusione.
- Attraverso un film una serie tv, pièces teatrali o altro
Sarebbe bellissimo dopo aver trasformato la storia in libro, darle di nuovo vita attraverso un film, una serie tv o una pièce teatrale.